Lyrics to Trasporto D'amore
Pace, Bigazzi, Savio
Si può anche ridere sulla mia storia, e invece è una storia molto seria.
Mi sono innamorata di un tranviere. Fa la linea ventiquattro.
Ogni giorno lo aspetto alla fermata obbligatoria, e lui la salta.
Ha presto quattro multe, anche il sindaco l'ha voluto conoscere perché salta sempre le fermate dove sono io.
Mi ha sverginata all'età di trentacinque anni. Quel porco. Maledetto. Lo odio.
Ma ne sono pazzamente innamorato.
L'inizio è stato folgorante. Ci unì una partita di bocce,
lui buttò il pallino lontano, lui andava a punto, e io bocciavo,
lui a punto, e io bocciavo,
io fui bocciato e lui andava a punto.
Ci costruimmo, nella periferia di Varese, un monolocale di... di due centimetri.
Pagavamo anche poco, quattrocentocinquantamila lire all'ora,
ma la vita scorreva tranquilla.
Anche un piccolo canarino avevamo comprato, un cacacazzo che non ci faceva dormire mai,
era piccolo ma c'aveva 'na voce... Tuttuttittuttirutu titutu, Tuttuttittuttirutu... Sembrava Don Backy.
Lo mandai alla fiera degli uccelli
E mi ritornò con una diarrea, mi fece un po' pena, lo misi a letto e lo curai, 'stu piezz'e mmerda.
Quando un giorno arrivò un guidatore di pulman, e il mio tranviere scappò con lui.
Mi rimasero in tasca quelle tre-quattrocentomila lire, giusto per un'altra ora del monolocale
E fui sfrattato, indubbiamenda senza raggione.
Adesso, che ho quarant'anni, guardo i fili del tram, e vanno sempre nella stessa direzione,
tramite in un piccolo percorso che è crollato causa neve quest'inverno che faceva molto freddo,
ma io, con amore, quando ho visto che non c'era l'alta tensione
l'ho aggiustato e rammendato con le mie manine.
Ora lì il tram scorre più veloce perché sa che è un filo d'amore.
Quanta guaje ch'aggia passat' p'o tranviere, mannaggia!...
Questo sfogo me lo permettete, che viene fuori tutto il mio sud!...
Altro che milanese e milanese...
Ma all'anima 'e chi t'è mmuort', m'è rovinat'a vita, tranviere e' mmerda!...
Quando ero giovane ho avuto un flirt con un tassista,
tant'è vero che la gente del quartiere, visti i miei trascorsi amorosi e quelli futuri,
mi proposero di fare l'assistente al ministro dei trasporti.
Tra tram, cavalli, pulman, non si capiva niente. Mi mancava un vigile, nella mia vita.
Difatti, ieri mattina, al municipio, ne ho visto uno con un cappello duro, a mo' di casco integrale,
nuova moda del sindaco Capatosta, col garofano. E io quasi quasi... ci sto... me lo combino...
Ma ho paura del futuro.
Sono stata un po' sfortunata nella mia vita, non vorrei rincorrere in un altro mezzo non mio.
Ma ch'amma fa'... S'adda pure chiavà...
E allora io il vigilo me lo tengo.
Speriamo che a furia di multe ci possiamo mantenere con tre-quattrocento mila lire al giorno
E possiamo andare avanti facendoci una famiglia.
Oddìo, una famiglia... una famiglia e' mmerda. Una famiglia è sempre una famiglia,
o c'hai la famiglia o t'acchiappi una triglia.
Tocca l'Albicocca
Testo mandato da
Fabio Fantini
indice testi
Si può anche ridere sulla mia storia, e invece è una storia molto seria.
Mi sono innamorata di un tranviere. Fa la linea ventiquattro.
Ogni giorno lo aspetto alla fermata obbligatoria, e lui la salta.
Ha presto quattro multe, anche il sindaco l'ha voluto conoscere perché salta sempre le fermate dove sono io.
Mi ha sverginata all'età di trentacinque anni. Quel porco. Maledetto. Lo odio.
Ma ne sono pazzamente innamorato.
L'inizio è stato folgorante. Ci unì una partita di bocce,
lui buttò il pallino lontano, lui andava a punto, e io bocciavo,
lui a punto, e io bocciavo,
io fui bocciato e lui andava a punto.
Ci costruimmo, nella periferia di Varese, un monolocale di... di due centimetri.
Pagavamo anche poco, quattrocentocinquantamila lire all'ora,
ma la vita scorreva tranquilla.
Anche un piccolo canarino avevamo comprato, un cacacazzo che non ci faceva dormire mai,
era piccolo ma c'aveva 'na voce... Tuttuttittuttirutu titutu, Tuttuttittuttirutu... Sembrava Don Backy.
Lo mandai alla fiera degli uccelli
E mi ritornò con una diarrea, mi fece un po' pena, lo misi a letto e lo curai, 'stu piezz'e mmerda.
Quando un giorno arrivò un guidatore di pulman, e il mio tranviere scappò con lui.
Mi rimasero in tasca quelle tre-quattrocentomila lire, giusto per un'altra ora del monolocale
E fui sfrattato, indubbiamenda senza raggione.
Adesso, che ho quarant'anni, guardo i fili del tram, e vanno sempre nella stessa direzione,
tramite in un piccolo percorso che è crollato causa neve quest'inverno che faceva molto freddo,
ma io, con amore, quando ho visto che non c'era l'alta tensione
l'ho aggiustato e rammendato con le mie manine.
Ora lì il tram scorre più veloce perché sa che è un filo d'amore.
Quanta guaje ch'aggia passat' p'o tranviere, mannaggia!...
Questo sfogo me lo permettete, che viene fuori tutto il mio sud!...
Altro che milanese e milanese...
Ma all'anima 'e chi t'è mmuort', m'è rovinat'a vita, tranviere e' mmerda!...
Quando ero giovane ho avuto un flirt con un tassista,
tant'è vero che la gente del quartiere, visti i miei trascorsi amorosi e quelli futuri,
mi proposero di fare l'assistente al ministro dei trasporti.
Tra tram, cavalli, pulman, non si capiva niente. Mi mancava un vigile, nella mia vita.
Difatti, ieri mattina, al municipio, ne ho visto uno con un cappello duro, a mo' di casco integrale,
nuova moda del sindaco Capatosta, col garofano. E io quasi quasi... ci sto... me lo combino...
Ma ho paura del futuro.
Sono stata un po' sfortunata nella mia vita, non vorrei rincorrere in un altro mezzo non mio.
Ma ch'amma fa'... S'adda pure chiavà...
E allora io il vigilo me lo tengo.
Speriamo che a furia di multe ci possiamo mantenere con tre-quattrocento mila lire al giorno
E possiamo andare avanti facendoci una famiglia.
Oddìo, una famiglia... una famiglia e' mmerda. Una famiglia è sempre una famiglia,
o c'hai la famiglia o t'acchiappi una triglia.
Tocca l'Albicocca
Testo mandato da
Fabio Fantini
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