Lyrics to Io Non Ne Posso Più
Io non ne posso- posso- posso- io non ne posso più.
Io non ne posso- posso- posso- io non ne posso più...
Del giornalista che ancora mi chiede chi era mio padre.
Ma dimmi un po’, io ti chiedo mica se tua moglie gode?
Del produttore che ancora mi dice “Fai più ritornelli,
così aumentiamo i cachet, diventiamo tutti più belli”.
Della ragazza che viene a cercare l’amore perfetto,
ma solo dopo averle mostrato la stanza da letto.
O del dottore che vuole spiegarmi cos’è che fa male,
ma poi fa abuso di coca tagliata per operare.
Io non ne posso... io non ne posso...
Io non ne posso- posso- posso- io non ne posso più.
Io non ne posso- posso- posso- io non ne posso più.
Io non ne posso- posso- posso- io non ne posso più.
Io non ne posso- posso- posso- io non ne posso più.
Dell’altruista che soffre per la questione migranti,
ma poi mi crolla sul primo dolore di denti.
Di mio fratello che parla coi versi di John Lennon,
ma a 40 anni è ancora davanti alla Play Station.
Della fortuna che aiuta soltanto quelli più audaci,
mentre i disabili possono pure morire infelici.
Della mia faccia che sembra un Picasso riuscito male.
E della mia tristezza e della mia allegria,
della paura di perdere gli occhi su qualche fotografia.
E della mia città e del mio paese
e della voglia di andare ogni fine del mese.
Eppure c’è ancora qualcosa, eppure c’è ancora qualcosa
che mi lega- mi lega- mi lega- mi lega a te.
Mi lega- mi lega- mi lega- mi lega a te.
Eppure c’è ancora qualcosa, eppure c’è ancora qualcosa
che mi lega- mi lega- mi lega- mi lega a te.
Che mi lega- mi lega- mi lega- mi lega a te.
Io non ne posso- posso- posso- io non ne posso più.
Io non ne posso- posso- posso- io non ne posso più.
(Grazie a G. per questo testo)
Io non ne posso- posso- posso- io non ne posso più...
Del giornalista che ancora mi chiede chi era mio padre.
Ma dimmi un po’, io ti chiedo mica se tua moglie gode?
Del produttore che ancora mi dice “Fai più ritornelli,
così aumentiamo i cachet, diventiamo tutti più belli”.
Della ragazza che viene a cercare l’amore perfetto,
ma solo dopo averle mostrato la stanza da letto.
O del dottore che vuole spiegarmi cos’è che fa male,
ma poi fa abuso di coca tagliata per operare.
Io non ne posso... io non ne posso...
Io non ne posso- posso- posso- io non ne posso più.
Io non ne posso- posso- posso- io non ne posso più.
Io non ne posso- posso- posso- io non ne posso più.
Io non ne posso- posso- posso- io non ne posso più.
Dell’altruista che soffre per la questione migranti,
ma poi mi crolla sul primo dolore di denti.
Di mio fratello che parla coi versi di John Lennon,
ma a 40 anni è ancora davanti alla Play Station.
Della fortuna che aiuta soltanto quelli più audaci,
mentre i disabili possono pure morire infelici.
Della mia faccia che sembra un Picasso riuscito male.
E della mia tristezza e della mia allegria,
della paura di perdere gli occhi su qualche fotografia.
E della mia città e del mio paese
e della voglia di andare ogni fine del mese.
Eppure c’è ancora qualcosa, eppure c’è ancora qualcosa
che mi lega- mi lega- mi lega- mi lega a te.
Mi lega- mi lega- mi lega- mi lega a te.
Eppure c’è ancora qualcosa, eppure c’è ancora qualcosa
che mi lega- mi lega- mi lega- mi lega a te.
Che mi lega- mi lega- mi lega- mi lega a te.
Io non ne posso- posso- posso- io non ne posso più.
Io non ne posso- posso- posso- io non ne posso più.
(Grazie a G. per questo testo)
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