Lyrics to Questo Pianeta
Hai notato, si è scolorito il tuo ologramma
Tu sai dirmi perché hanno fatto questi edifici?
Tu lo sai se per caso vendono raggi gamma?
Bello, ma non capisto quello che dici
Palingenetica obliterazione dell’inconscio
Si invera e si infutura dell’archetipo del globo
Le mie parole inconsapevolmente
Si materializzeranno nei milioni di riflessi dello strobo
Riconnessione rettiliana, il tavolo traballa
Rivincita dei neoplatonici dallo Shambala
La macabra natura, il chupacabra
La kabala nel movimento delle labbra nell’abracadabra
Abraxas, maschere di ferro
Paradiso eterno, inferno gratis
Matrix, Alcatraz
Una frequenza mischiata
Mentre la natura suona la sua lemniscata infinita
Questa tecnomadre è no limit,
Ora che hanno ucciso Satana ma non Lilith
Vita mondana veramente lontana
Entra nella montagna esci dalla fontana
Bene, portatemi all’Aniene
Uomini o alieni, spiriti, demoni che non domini le chiese
Ionizzatori della metropoli un paese
Un egregore di pendoli, di popoli
Le porte alchemiche di notte raccontano
Le storie magiche dell’entroterra
Attenti, corpi infradimensionali vogliono ascolto
Ora che vedo sagome nella serra
Non lo senti che non sto più in questo pianeta
Cosa mangio, cos’è che entra nel mio ologramma
Cosa faccio in questo pianeta
Io pensavo di essere ospite di una mamma, lo odio questo pianeta
Quando il seme uscirà dal frutto, farà ciliegia
Ha dei pregi, questo pianeta
Quando il punto esce dallo zero che si fa dieci, bello questo pianeta!
Quando credi che è solo un dramma, che cosa vedi?
C’è una porta nel tuo pianeta
O sapevi di essere ospite di un programma, è la volta del mio pianeta
Cosa inalo, cosa riempie queste narici, come faccio in questo pianeta?
Che non capisco mezza parola di ciò che dici
Eidolon, senti gridano, Ario
L’uomo non controlla più la dinamo, Daimon
Lettere di Vitriol., dal deserto libico
Al Cairo con uno zaino fino a Zion, giù
La colpa è ricaduta sugli umani come scimmie
E maiali dopo l’arca di Noè
Di sapone non ce n’è, solo bolle papali e calvinisti
In nome di Jacques De Molay
io, ho sempre saputo di essere vittima,
Di politica segreta ma gestita da servizi segreti
ma vestita da una setta segreta, la salita per la festa segreta
l’edificio segreto, sacrificio segreto
nella grotta segreta del pianeta per combattere la lotta segreta
con la flotta creata da una chimica segreta controllata, da me!
Piogge di veleno, logge, non è vero, grosso,
il mistero del laboratorio tra le gocce al mercurio nero
orge al mercurio rosso, chi porta dissonanze nell’auditorium
Ischia, piramide di Giza, Kabul,
su uno shem fino a finire il tour, a Ur, AUMm
questo ragazzo è una preda solitaria, soluzioni per cambiare aria?
L’ammazzo questo pianeta, non lo vedi che è troppo grande non so che farne
è un arazzo questo pianeta, quanto male dentro quei fili fatti di carne
ci pranzo con un pianeta, anche scarso che a volte compro pure un satellite
ringrazio questo pianeta, poi lo stupro colonizzandogli l’epidermide!
Bello questo pianeta,
quando il seme uscirà dal frutto farà ciliegi
ha dei pregi questo pianeta, quando il punto esce dallo zero che si fa dieci
l’ostacolo del mio pianeta è la guerra tra chi divide e chi vuole l’uno
è un miracolo questo pianeta
ma gli umani possono andarsene a fare in culo
Chi si innamora del suo pianeta, chi lo divora questo pianeta
chi ha un’idea per il suo pianeta e chi procrea nel suo pianeta
poi, chi mi voleva virtuale non capirà, io viaggio lontano
stringa per stringa, conosco infiniti modi di comunicare ma
parlare italiano mi solletica la lingua, mi solletica la lingua
Io voglio solo tornare nel mio pianeta
in quella semplicità che non c’è, più
ricominciare a sognare questo pianeta
parlare in modo che con me, ci sia anche tu
ed ascoltare il mio cuore nella pineta
ed ascoltarti in modo da addormentarmi
poco a poco in una posizione quieta, ma se apro gli occhi la cosa che mi inquieta è
Che non sto più in questo pianeta
cosa guardo cos’è che entra nel mio ologramma?
cosa faccio in questo pianeta?
Io pensavo di essere ospite di una mamma
ma va bene questo pianeta
quando il seme uscirà dal frutto farà ciliegi
ha dei pregi questo pianeta
quando il centro esce dallo zero che si fa dieci
io lo amo questo pianeta ma non credo che ci ritorno un altra volta
io lo odio questo pianeta
che se una cosa la ami troppo ti viene tolta
ridammi questo pianeta! Che cosa inalo?
Cosa riempie queste narici?
quale punto del mio cervello queste radici?
non capisco mezza parola di ciò che dici!
Tu sai dirmi perché hanno fatto questi edifici?
Tu lo sai se per caso vendono raggi gamma?
Bello, ma non capisto quello che dici
Palingenetica obliterazione dell’inconscio
Si invera e si infutura dell’archetipo del globo
Le mie parole inconsapevolmente
Si materializzeranno nei milioni di riflessi dello strobo
Riconnessione rettiliana, il tavolo traballa
Rivincita dei neoplatonici dallo Shambala
La macabra natura, il chupacabra
La kabala nel movimento delle labbra nell’abracadabra
Abraxas, maschere di ferro
Paradiso eterno, inferno gratis
Matrix, Alcatraz
Una frequenza mischiata
Mentre la natura suona la sua lemniscata infinita
Questa tecnomadre è no limit,
Ora che hanno ucciso Satana ma non Lilith
Vita mondana veramente lontana
Entra nella montagna esci dalla fontana
Bene, portatemi all’Aniene
Uomini o alieni, spiriti, demoni che non domini le chiese
Ionizzatori della metropoli un paese
Un egregore di pendoli, di popoli
Le porte alchemiche di notte raccontano
Le storie magiche dell’entroterra
Attenti, corpi infradimensionali vogliono ascolto
Ora che vedo sagome nella serra
Non lo senti che non sto più in questo pianeta
Cosa mangio, cos’è che entra nel mio ologramma
Cosa faccio in questo pianeta
Io pensavo di essere ospite di una mamma, lo odio questo pianeta
Quando il seme uscirà dal frutto, farà ciliegia
Ha dei pregi, questo pianeta
Quando il punto esce dallo zero che si fa dieci, bello questo pianeta!
Quando credi che è solo un dramma, che cosa vedi?
C’è una porta nel tuo pianeta
O sapevi di essere ospite di un programma, è la volta del mio pianeta
Cosa inalo, cosa riempie queste narici, come faccio in questo pianeta?
Che non capisco mezza parola di ciò che dici
Eidolon, senti gridano, Ario
L’uomo non controlla più la dinamo, Daimon
Lettere di Vitriol., dal deserto libico
Al Cairo con uno zaino fino a Zion, giù
La colpa è ricaduta sugli umani come scimmie
E maiali dopo l’arca di Noè
Di sapone non ce n’è, solo bolle papali e calvinisti
In nome di Jacques De Molay
io, ho sempre saputo di essere vittima,
Di politica segreta ma gestita da servizi segreti
ma vestita da una setta segreta, la salita per la festa segreta
l’edificio segreto, sacrificio segreto
nella grotta segreta del pianeta per combattere la lotta segreta
con la flotta creata da una chimica segreta controllata, da me!
Piogge di veleno, logge, non è vero, grosso,
il mistero del laboratorio tra le gocce al mercurio nero
orge al mercurio rosso, chi porta dissonanze nell’auditorium
Ischia, piramide di Giza, Kabul,
su uno shem fino a finire il tour, a Ur, AUMm
questo ragazzo è una preda solitaria, soluzioni per cambiare aria?
L’ammazzo questo pianeta, non lo vedi che è troppo grande non so che farne
è un arazzo questo pianeta, quanto male dentro quei fili fatti di carne
ci pranzo con un pianeta, anche scarso che a volte compro pure un satellite
ringrazio questo pianeta, poi lo stupro colonizzandogli l’epidermide!
Bello questo pianeta,
quando il seme uscirà dal frutto farà ciliegi
ha dei pregi questo pianeta, quando il punto esce dallo zero che si fa dieci
l’ostacolo del mio pianeta è la guerra tra chi divide e chi vuole l’uno
è un miracolo questo pianeta
ma gli umani possono andarsene a fare in culo
Chi si innamora del suo pianeta, chi lo divora questo pianeta
chi ha un’idea per il suo pianeta e chi procrea nel suo pianeta
poi, chi mi voleva virtuale non capirà, io viaggio lontano
stringa per stringa, conosco infiniti modi di comunicare ma
parlare italiano mi solletica la lingua, mi solletica la lingua
Io voglio solo tornare nel mio pianeta
in quella semplicità che non c’è, più
ricominciare a sognare questo pianeta
parlare in modo che con me, ci sia anche tu
ed ascoltare il mio cuore nella pineta
ed ascoltarti in modo da addormentarmi
poco a poco in una posizione quieta, ma se apro gli occhi la cosa che mi inquieta è
Che non sto più in questo pianeta
cosa guardo cos’è che entra nel mio ologramma?
cosa faccio in questo pianeta?
Io pensavo di essere ospite di una mamma
ma va bene questo pianeta
quando il seme uscirà dal frutto farà ciliegi
ha dei pregi questo pianeta
quando il centro esce dallo zero che si fa dieci
io lo amo questo pianeta ma non credo che ci ritorno un altra volta
io lo odio questo pianeta
che se una cosa la ami troppo ti viene tolta
ridammi questo pianeta! Che cosa inalo?
Cosa riempie queste narici?
quale punto del mio cervello queste radici?
non capisco mezza parola di ciò che dici!
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