Lyrics to Srotolando Parole
(B.Marro - P.A.Bertoli)
Il sole traccia trappole di luce, arabeschi di colori
le case dei guardiani della mente sono piene di valori
srotolando le parole
scoppiano frontiere di calore
mentre sui mondi di pellicola sostano tutte le navi
e sulle piazze del presente c'è il mercato degli schiavi.
Il tempo degli errori si è concluso e non mi sento di tornare
sotto le macerie del passato c'è ben poco da salvare
io che ho cercato di comprendere
io che ancora non mi voglio arrendere
io che ho creduto nelle favole e sono rimasto da solo
sono sicuro solamente che a sbagliare sono loro.
Nell'alba nata male ammalata di ricordi
di ciechi che volevano vedere, di cervelli nati sordi
sulle miserie stese al sole
lanciavano torrenti di parole
di discussioni interminabili, di libri messi al posto dei cannoni
e di giochi intellettuali senza senso e senza fine e condizioni.
Così che combattendo con discorsi troppo grandi da capire
avendo come pubblico quei pochi che potevano sentire
contrabbandando la ragione
hanno creato solo confusione
solo un passato da comprendere e adesso tutto è tutto da rifare
e l'unica speranza che rimane è che non debbano tornare.
La vita lentamente ha dipanato i suoi sentieri
confuso le mie strade con le altre, i domani con i ieri
io che ho cercato un altro tempo
io che sono sempre contro vento
io che non cerco di nascondermi e urlo davanti alla porta
rimango fermo qui a pensare che la vita non è morta.
Il sole traccia trappole di luce, arabeschi di colori
le case dei guardiani della mente sono piene di valori
srotolando le parole
scoppiano frontiere di calore
mentre sui mondi di pellicola sostano tutte le navi
e sulle piazze del presente c'è il mercato degli schiavi.
Il tempo degli errori si è concluso e non mi sento di tornare
sotto le macerie del passato c'è ben poco da salvare
io che ho cercato di comprendere
io che ancora non mi voglio arrendere
io che ho creduto nelle favole e sono rimasto da solo
sono sicuro solamente che a sbagliare sono loro.
Nell'alba nata male ammalata di ricordi
di ciechi che volevano vedere, di cervelli nati sordi
sulle miserie stese al sole
lanciavano torrenti di parole
di discussioni interminabili, di libri messi al posto dei cannoni
e di giochi intellettuali senza senso e senza fine e condizioni.
Così che combattendo con discorsi troppo grandi da capire
avendo come pubblico quei pochi che potevano sentire
contrabbandando la ragione
hanno creato solo confusione
solo un passato da comprendere e adesso tutto è tutto da rifare
e l'unica speranza che rimane è che non debbano tornare.
La vita lentamente ha dipanato i suoi sentieri
confuso le mie strade con le altre, i domani con i ieri
io che ho cercato un altro tempo
io che sono sempre contro vento
io che non cerco di nascondermi e urlo davanti alla porta
rimango fermo qui a pensare che la vita non è morta.
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